venerdì 15 marzo 2013

Monte Cacume


Per raggiungere il Monte Caccume,meta della nostra escursione, ci siamo incontrati Domenica 10 Marzo,alle 06.30 presso il piazzale del  Cotral di Monterotondo.


I partecipanti all’escursione sarebbero dovuti essere 13, ma qualcuno, per imprevisti e condizioni climatiche avverse, ha deciso all’ultimo di rinunciare. 
Restiamo quindi in 9: Guelfo,Paola,Laura,Ippolito,Massimiliano,Pasquale,Antonio,Davide ed io.


Dopo esserci organizzati con le macchine ed un’ora e mezza di viaggio,siamo arrivati  a Patrica,
piccolo paese alle pendici del monte.
Alle 08.40 siamo pronti per l’escursione, che  non è impegnativa, il percorso è lungo circa 4 km ed ha un dislivello di 680 metri. 

Il sentiero, da subito in salita, è ricco di vegetazione, di pascoli e fontanili, in molti punti sembra una mulattiera incassata nella pietra,spesso sconnessa ed “allagata”.

Ma il gruppo,compatto,guidato da Guelfo,raggiunge in tempi record la cima, dove è rimasto affascinato dall’imponente croce di ferro alta 14 metri e dal peso di 44 quintali.
Se non fosse stato per la nuvolosità, avremmo potuto godere del panorama del vicino Monte Gemma, dei Monti Aurunci, Ausoni e del Monte Circeo.

Dopo il pranzo, il caffè (portato da Antonio) e cioccolatini vari, il nostro coordinatore Guelfo, 
ci ha intrattenuti con un’interessante lezione di nodi, seguita dai nostri vani tentativi di riprodurli.

Il tempo ha iniziato a peggiorare e ci ha costretti a riprendere in tutta fretta la strada del ritorno, intervallata da alcune soste per poter indossare o togliersi gli indumenti.
Giunti alle macchine, ci cambiamo, e ci diamo appuntamento per i saluti,al punto di partenza.
Cinzia Micucci  


           

lunedì 13 agosto 2012

CAI 150 SALARIA Quattro Regioni Senza Confini

Si è svolta con successo una nuova rassegna del programma "CAI150 Salaria 2012", questa volta in un contesto teo-escursionistico, dato che l'itinerario percorso è legato al Santo Patrono della cittadina di Leonessa ossia San Giuseppe, il quale si narra che tra il 1608 ed il 1609 intraprese questo stesso itinerario caricandosi sulle spalle un' immensa croce di legno lunga circa tre metri e mezzo, portandola fin su la cima del M.te Collato ( M.te la Croce), in questo stesso luogo è stata in seguito costruita una cappella in onore del Santo, dove tutti gli anni vengono percorse varie processioni e fiaccolate in memoria del Santo.
A partecipare all'escursione vi erano la nostra piccola rappresentanza della sottosezione Cai di Monterotondo: gli amici Giorgio Salvucci, Emilia Menechini ed il sottoscritto Mauricio Morosini, oltre all' affiatato gruppo della sottosezione Cai  di Leonessa capitanato dal reggente Pino Calandrella ed altri membri di varie sezioni Laziali.



















domenica 17 giugno 2012

Monte Gorzano


Monte Gorzano da Capricchia Amatrice (RI)

10-06-2012 domenica

Ci incontriamo al bar Chicca alle 5,50 di domenica dopo di aver deciso di anticipare l’appuntamento delle 6,15. Ciò perché la lontananza della meta e l’impegnativo percorso l’hanno reso necessario. Ci sono già Antonio, Cinzia e Davide. Insieme  a me arriva Luigi e dopo poco anche Massimo. Ci siamo tutti e promettiamo bene; poche parole e molta efficienza. Dopo poco partiamo ma dopo pochi chilometri ci chiama Fabio che ha deciso di venire senza avvertire e si attardava aspettando le 6,15. Lo aspettiamo e poi si riparte. Il viaggio è lungo fino a Capricchia, dopo Amatrice: 150 km poco più o poco meno.
Percorriamo l’ultimo tratto di strada sconnessa che ci porta in alto fino al Sacro Cuore a quota 1381m., il panorama è stupendo con la cresta  della Laga che inizia da Cima Lepri e finisce sulle tre vette della Laghetta, passando per Pizzo di Moscio, Monte Pelone e Monte Gorzano.
Ci prepariamo mentre aspettiamo gli amici del Cai di Alatri che faranno l’escursione con noi. Intanto ci telefona Claudio, l’altro accompagnatore del Cai di Alatri. Sono quasi arrivati; sono a pochi chilometri.
Le escursioni intersezionali sono sempre un’occasione per rivedere vecchi amici e conoscere nuova gente. Cosi saluto Walter, il presidente del Cai di Alatri, Calogero che è un EA e Gabriella e Claudio che hanno fatto il corso ASE insieme a me e a Guelfo. Intorno alle 9,15 siamo pronti a partire. Claudio apre il gruppo e io lo chiudo, come si dice in gergo faccio la “scopa”.
L’itinerario lo conosco bene perché lo abbiamo già fatto in ricognizione il giovedì con Claudio e altri due amici. È un percorso impegnativo che è lungo quasi 17 km e ha un dislivello di quasi 1300 m totali.
L’inizio del percorso è morbido. Si sale un po’ e si cammina in un bosco di faggi, dove ancora si vedono i danni della nevicata di febbraio.
Dopo un po’ incontriamo il bivio, dove a sinistra si va a Balzi Classette e che sarà la strada del ritorno. Noi andiamo a destra e saliamo a zig zag nel bosco seguendo i segni evidenti bianco- rosso del sentiero.
 Il gruppo va dai 31 anni di Massimo ai 68 di Davide ma è molto omogeneo e sale veloce e compatto. Usciamo dal bosco e ci ritroviamo dopo poco allo stazzo del Gorzano a quota 1882m. 500m di dislivello in quasi un’ora e un quarto. Facciamo una pausa di pochi minuti per sistemarci e mangiare qualcosa. Ci si copre perché un vento forte soffia fastidioso, anche se la temperatura non è fredda e il cielo è solo un po’ nuvoloso, niente rispetto al cielo bigio della partenza che ci aveva un po’ preoccupato.
Ora la cima del Gorzano 2458m appare evidente insieme alla linea di cresta che dovremmo percorrere per arrivarci. A dire la verità un po’ mi spaventa visto che ancora sento la stanchezza della salita di due giorni prima.
Le ultime decine di metri sono particolarmente dure per la fatica accumulata nella salita e nel pendio più erto, ma neanche è la mezza che siamo in vetta, alla una croce metallica. Sotto un omino di pietre c’è la scatola di ferro con il libro di vetta. Lo firmiamo e ci rifocilliamo. Foto di gruppo e si riparte.
 Continuiamo la via di cresta verso il Monte Pelone e si vede la strada che sale dalle Cento Fonti, il versante abruzzese, da Cesacastina.
Anche la salita al Monte Pelone accorcia il fiato ma si va comunque spediti e solo qualcuno si attarda a scattare foto e a giocare con le lingue di neve che ancora resistono, consolati che dopo, dalla sella di Solagna, si scende e che si  possa far riposare i polpacci, anche se lo sforzo si sposta solo alle ginocchia.
Il gruppo compatto si sfalda solo quando passiamo in un prato di orapi, spinaci selvatici, e c’è da pensare che fosse premeditato perché in molti hanno già in mano le buste di plastica e le stanno riempiendo.
Si riparte e si scende nella valle stretta, dove ruscelli formano diverse e piacevoli cascate . guadiamo un torrentello e ricominciamo a salice. Si passa vicino allo stazzo di Pacina e qui i danni della neve di febbraio sono ancora più evidenti. Si entra nel bosco e si esce a Balzi Classette. Di nuovo si rientra nel bosco. Ora si scende e si attraversa un altro torrente fino  a arrivare all’incrocio con il sentiero fatto all’andata. Ancora poche decine di minuti e siamo alle macchine. Siamo partiti intorno alle 9,15 e alle 17 già stiamo alle macchine. Ci cambiamo e poi, con quelli che siamo rimasti, una decina circa, ci fermiamo ad Amatrice a mangiar pizza e bere birra.
La sensazione che rimane è una piacevole e soddisfatta stanchezza e il piacere della compagnia di un gruppo dove anche se non ci si comosce, si riesce a interagire in maniera tale che sembra che ognuno si incastri con l’altro.

Omar   


domenica 18 marzo 2012

Oasi Tevere-Farfa

Tra pedalate, camminate e sbraciolate si è tenuta l'escursione nell'incantevole Riserva dell'Oasi Tevere Farfa di Nazzano Tiberina.

domenica 12 febbraio 2012

Giornate solidali a Monterotondo

Cari amici anche in questo fine settimana (11 e 12 febbraio) abbiamo fornito il nostro contributo alla collettività di Monterotondo affinchè le stradine del centro storico ed i marciapiedi avessero un sentiero libero dalla neve o dal ghiaccio e percorribili in sicurezza. Non pochi passanti ed esercenti notando i nostri giubbotti logati dal simbolo del CAI ci hanno chiesto informazioni sull'associazione complimentandosi per la volontaria operosità dimostrata . Anche se stanchi siamo molto soddisfatti per l'ottima visibilità acquisita dal CAI il Ginepro di Monterotondo.
Cordiali saluti,
Catello.





lunedì 6 febbraio 2012

Monte Revole

questo è l'itinerario che abbiamo percorso il 6 gennaio da Esperia per il Monte Revole. l'itinerario è stato ottenuto riportando le coordinare utm prese con il gps

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